Cronaca scritta da un cronista. Ma non su un quotidiano (anche se normalmente lui si può leggere su La Stampa, scrive storie da ogni parte d’Europa). Per una lettura giusta a Torino, la scelta è Niccolò Zancan e cade sul suo primo romanzo, “Sono tutti bravi a morire”. Una storia nera, che ha per protagonista un giornalista di nera e tutto accade in una città altrettanto nera (Torino? Non lo dice, ma…). L’ex giornalista diventa inventore di alibi, ma incappa in una storiaccia. E scatta la controindagine, per rimanere – come gli ricorda la sua amica fotoreporter – “dalla parte giusta”.
Di tutto il libro, avevo sottolineato questa frase: “Io lo so cosa si vede quando stai per morire. Vedi te stesso bambino con in mano una fetta di pane buono, olio e sale […]. Quando stai per morire, vedi te stesso felice e pensi: va bene così”.
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