Skiathos è di tre colori: azzurro, verde, bianco. Si fondono, ti seguono per tutto il giorno e li ritrovi nelle sfumature del mare, sulle rocce che vi si tuffano, sulle piccole case che punteggiano la costa. È la più mondana delle tre isole che compongono le Sporadi, angolo a nord ovest del Mar Egeo, ed è anche la più raggiungibile, visto che è l’unica con l’aeroporto. Frequentata soprattutto da nordeuropei, è un gioiello e non ha nulla da invidiare alle più famose Cicladi. Anzi, forse sono loro che dovrebbero sospirare guardandola.
Skiathos significa belle spiagge e bisogna cercare di raggiungere almeno le migliori. Il mezzo consigliato è il quad, un po’ per togliersi dalla ressa (molti usano i taxi o i bus), un po’ per raggiungere gli angoli più remoti e le strade più scoscese. Qui vi diciamo cosa fare in un giorno e ovviamente s’inizia con una buona colazione. Alla fermata 25 della navetta e dopo una camminata di trenta minuti circa (tra gli alberi, è una strada a picco sul mare e piacevole) c’è la spiaggia di Mandraki, con un bel mare e soprattutto un chiosco con tavoli in legno perfetti per iniziare la giornata bene, sotto una tettoia di paglia che ripara dal sole. Fanno anche le omelette, da accompagnare con l’immancabile frappé (spieghiamo cos’è qui). Se non avete voglia di camminare, fermatevi ad Agia Eleni, una spiaggia più “urbanizzata” (ci sono campo da beach volley, musica, canoe da affittare).

Se avete il quad (e solo con questo, con il motorino è praticamente impossibile) potete andare da Mandraki a Kastro, passando per una lunga ma bellissima strada sterrata. Siamo nella parte settentrionale di Skiathos e Kastro era un villaggio fortificato a picco sul mare dove nel 1600 vivevano cinquecento persone e di cui adesso restano le rovine. Arrampicatevi sulle rocce: siete in un posto che ha fatto parte della storia della Grecia, questa è stata anche la capitale dell’isola.
Qui, dovete assolutamente pranzare. Il bar non vi ispirerà, il cuoco ancora meno. Ma fidatevi: dovete mangiare a Kastro; sarà un pranzo da iscrivere fra gli indimenticabili perché la vista è spettacolare e la qualità del cibo stellare. E non stiamo esagerando! Provate i calamari e le sardine.

La visita culturale del pomeriggio è al monastero Evaggelistria, dove troverete una chiesa piena di candele, un negozio di souvenir in parte autentici, un museo (l’ingresso costa 2 euro) e una marea di gatti appisolati in ogni angolo. È una buona pausa dal mare e la vista da lassù merita. Qui fu creata la prima bandiera greca, nel 1807.
Il consiglio per la cena è Mediterraneo, ristorante che di buono ha la cucina e la vista sul vecchio porto, da un piacevole terrazzo. Qui troverete anche il cameriere Dimitri, che è stato sposato con un’italiana (di Napoli) e ha un sacco di aneddoti da raccontare. Immancabile il giro per le strette e affollate vie del paese, costellate di negozietti e bar. Occhio al rientro: ci sono pochi taxi e rischiate di fare code anche di un’ora per prenderne uno.

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