C’è la tonnara che ti dà il benvenuto, appena ti avvicini al porto di Favignana: la costruzione è inconfondibile, con le ciminiere e i pesanti cancelli che danno sul mare. Poi, Palazzo Florio. Infine, un mare che anche tra le barche – dovrebbe essere il peggiore, il più sporco – ti fa venire voglia di tuffarti.
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Per godersi un giorno intero sull’isola più grande delle Egadi, si può optare per il traghetto che parte da Trapani alle 18, quindi dormire già in mezzo al Mediterraneo e risvegliarsi con il sole caldo che entra dalla finestra. Noi, abbiamo scelto la Casa dell’Arancio, bed & breakfast non di quelli economici (una camera costa 160 euro a notte), ma in pieno centro e attento alle tradizioni: la colazione è a base di torta di carrube home-made e di marmellata di arance. Non la classica ricca colazione siciliana, quindi, ma un modo per scoprire gusti che sono esclusivi di questo territorio. Al mattino, si va verso il mare. Ma prima, due consigli: Favignana è piccola e si gode nel modo giusto a giugno o a settembre. In altissima stagione le spiagge (piccole) sono affollate. Quasi impraticabili.
Secondo consiglio: l’auto non serve. Anzi, è d’impiccio. Optate per un motorino o per una bicicletta. E dal centro del paese, buttatevi sulla strada che porta alla spiaggia più famosa: Cala Rossa. E alla sua vicina, ancora più bella: Bue Marino. Sono una meraviglia e in quest’ultima sembra di tuffarsi all’interno di un canyon, visto che era una cava e le rocce sono tagliate di netto, a picco sul mare. Che è di un blu intensissimo, freddo e pieno di pesciolini da osservare.

Favignana è famosa per il suo tonno, quindi bisogna cercarlo, in ogni forma: nei negozi del centro vendono di tutto (bottarga, scatolette) e i ristoranti lo propongono nei modi tra i più diversi. Per il pranzo, il consiglio è provare U Coppu in piazza Europa, locale piccolissimo gestito da un figlio d’arte (i genitori hanno un ristorante a poche centinaia di metri) che propone fritto di pesce e un hamburger di tonno fresco con cipolle e melanzane che lascia senza fiato. Da provare con l’aranciata, ovviamene siciliana.

Da visitare c’è la celebre Tonnara Florio, una delle meglio conservate e probabilmente la più bella d’Italia. Con la visita guidata (costo: 6 euro) si scopre la sua storia, ma anche molti dettagli sulla pesca del tonno, le sue regole, i suoi riti e le particolari tradizioni. Si può sentir parlare anche l’ultimo rais, grazie a un’installazione multimediale (che non ti aspetti). Non è una visita corta, ma vale la pena togliersi un po’ dal mare per imparare cosa sono la schifazza e la camera della morte. E scoprire che il tonno sotto’olio è stato inventato proprio qui.

Secondo noi, la parte di costa più bella dell’isola è quella orientale. E lì torniamo nel pomeriggio: a Cala Azzurra, dove il mare è trasparente e le rocce sono perfette per arrampicarsi. A cena, andate da Sotto Sale: noi abbiamo cenato bene, tra tartare di tonno rosso (con arancio e finocchietto) e spaghetti alla bottarga, ovviamente di tonno, di cui sentiamo ancora il sapore in bocca. Per il dopo cena, non ci si annoia di certo d’estate perché ci sono eventi (musicali, teatrali) praticamente tutte le sere; l’appuntamento è quasi sempre a Villa Florio.
