All’alba dell’11 novembre 1914, in piena prima battaglia di Ypres, l’esercito tedesco scatena un violentissimo bombardamento sulle linee del già provato Corpo di spedizione britannico (BEF), cui segue un poderoso attacco condotto da circa venticinque battaglioni dell’élite del Kaiser: la Guardia Prussiana. Lo scopo è assestare la spallata decisiva nelle Fiandre e raggiungere i porti sulla Manica da cui arrivano sul continente uomini e rifornimenti per gli alleati.
La prima linea britannica vacilla e inizia a cedere sotto la spinta delle baionette tedesche che sono superiori di numero in un rapporto di tre a uno. Anche il tratto di fronte tenuto dagli scozzesi del 1° battaglione Black Watch è travolto, gli uomini in kilt arretrano e muoiono, tranne la compagnia “C” del tenente Anderson che, incredibilmente, resiste nel suo caposaldo all’angolo sud occidentale di un bosco che viene chiamato “del poligono”, spezzando in due l’assalto nemico. Gli assalitori perdono coesione, vengono fermati e da questo punto inizia il contrattacco britannico che ribalta le sorti della battaglia. All’appello del 12 novembre, il 1° battaglione Black Watch (che all’inizio della battaglia contava 9 ufficiali e 228 tra sottufficiali e militari di truppa) è ridotto a 111 effettivi.
Oggi, in quel luogo – incrocio tra Oude Kortrijkstraat e Lotegatstraat a Zonnebeke (Belgio) -, ribattezzato subito dopo la battaglia “Black Watch Corner”, sorge una statua realizzata dallo scultore di Edimburgo Alan Herriot: raffigura un sergente della celebre unità scozzese che imbraccia un fucile Lee Enfield con inastata la baionetta da 18 pollici.
Da pelle d’oca. Non conosco l’autore ma non sfigurerebbe nella redazione del Post.
I look forward for the next one
😉
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Massimo, noi invece aspettiamo il tuo prossimo commento 🙂
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