Un giorno sull’isola dei poeti: Sifnos

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Dovremmo avere tutti una vita vista Kastro, il borgo arroccato di Sifnos dove arrampicarsi fa venire il fiato corto e il panorama è di quelli che non te lo fa tornare. La vista che si gode dall’Agnanti Hotel ce la ricorderemo per molto tempo: il villaggio di case bianche (Κάστρο), il mare sia a destra che a sinistra e, tra gli occhi e l’orizzonte, piante di fichi e uva da non riuscire a contarle. Questa è un’isola che fa parte delle Cicladi, ma non è affollata come le sue sorelle più famose. Ed è un bene: traffico inesistente, sia sull’asfalto che sull’acciottolato delle stradine di paese; ci si sente in un posto esclusivo, nel senso più bello del termine: un luogo, cioè, riservato a poche persone. Già scoperto dai francesi (ce ne sono tanti rispetto agli altri turisti), ancora poco esplorato dagli altri europei.

La vista su Kastro dall'Agnanti
La vista su Kastro dall’Agnanti

La colazione si fa ad Apollonia (Απολλωνία), la cittadina che ha strappato ad Artemonas (Αρτεμώνας) il ruolo di capoluogo, ma in una panetteria: consigliamo quella di due signore molto simpatiche: Το Σταυρι Φουρνος, sulla strada per Kamares (dove c’è il porto); mangiate o portate via la Zamponotiropita (ζαμπονοτυρόπιτά), una sfogliata ripiena  che calda è da pelle d’oca, poi fatevi consigliare per il dolce (ne hanno di tutti i tipi, secchi o freschi). Anche il caffè non è male, anzi per noi il migliore dell’isola. La prima tappa sulla costa è la chiesa di Chrissopigi (Παναγία Χρυσοπηγή), ovviamente bianca e costruita su un ulteriore isolotto collegato a quello principale con un ponte; sarete in mezzo al mare e potrete anche visitare la struttura, che ha pure un piccolo giardino normalmente popolato da almeno tre gatti e un cane (nero). Molto spesso si trovano la signora addetta alle pulizie e un greco addetto alla chiesetta che, se in vena, vi spiegherà anche qualcosa. Potete fare il primo bagno qui, sugli scogli che trovate sulla sinistra (lasciandovi la chiesa alle spalle): di solito c’è pochissima gente e il mare è ideale per avvistare decine di pesci diversi.

Παναγία Χρυσοπηγή
Παναγία Χρυσοπηγή

Seconda tappa, la spiaggia più famosa di Sifnos: Platis Gialos, un distesa di sabbia e sassi racchiusa in un golfo che rende il mare tranquillo pure nei giorni di meltemi (il vento forte che soffia solo in Grecia); essendo la più nota, è anche la più affollata, ma è sempre un “affollamento greco”, niente a che vedere con quello di Santorini e Mykonos, ma da tipica isola sperduta nel Mar Egeo. Qui, a Platis Gialos, potete anche pranzare; noi vi stra-consigliamo Omega3, ristorantino minuscolo con sgabelli e tavoloni di legno che, a pochi metri dal mare, serve dell’ottimo pesce, soprattutto crudo. Provate l’insalata Omega3, poi la ceviche di gamberi, la tartare di branzino, i gamberi con l’aglio nero, il polpo con le cipolle (servizio impeccabile, tutto ottimo, prezzi un pochino alti ma giustificati). Per un frullato di frutta fresca, invece, consigliamo Palmira, che è il bar subito dietro, mentre per un cocktail o un club sandwich al salmone cercate il Lost Bay.

Tartare di branzino da Omega3
Tartare di branzino da Omega3

L’altra spiaggia da vedere è quella di Vathi (Βαθύ), tranquilla e sabbiosa, la preferita dagli yacht e dalle barche a vela ma, per assurdo, molto meno mondana di Platis; per un pit stop culinario, scegliete i dolci di Bola. È particolarmente bella la strada che arriva in questo golfo, perché degrada dolcemente verso il mare e regala scorci da cartolina. Da qui, risalite verso le montagne: ci sono i santuari da raggiungere; i più avventurosi potranno puntare quello del profeta Ilias (ma l’ultima parte è da affrontare solo a piedi, è per chi vuole fare trekking), oppure “volare bassi” verso Agios Andreas (dove ci sono anche i resti della cittadella micenea). Da non perdere la vista che si gode da Agios Symeon (Άγιος Συμεών), che è subito sopra Kamares e da cui si vede quasi tutta l’isola.

Καμάρες
Καμάρες

Se decidete di raggiungere Kamares per la cena, ricordatevi di fare un salto nel negozio di ceramiche di Antonis (o quello che vi colpisce di più) per comprare i mitici flaros,  cioè quei camini in ceramica che vedrete sparsi per tutta Sifnos in ogni dimensione; qui li vendono di mini, perfetti come lanterne da tavola. Nel mondo, esistono solo qui. Per la cena a Kamares, consigliamo Absinthe e il suo roof garden, dove abbiamo mangiato davvero bene (hamburger condito di agnello, pesce spada, polpette di zucchine tipiche), ma se tornate a Kastro non perdetevi la cena da Astro, ristorante quasi senza insegna di una signora greca che s’arrangia con l’inglese ma vi stupirà con piatti di una semplicità e bontà uniche. Infine, camminate per il borgo di Kastro (casette bianche, porte blu, tanti gatti, poca gente) e raggiungete Dolci, uno dei locali più curati di Sifanto, con cuscini e panche in pietra sistemati tra palme e fichi d’india.

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