Sotto il portico dell’edificio più piccolo della Grand Place di Bruxelles, la Maison de l’étoile, all’angolo con rue Charles Buls, si trova la statua dell’eroe cittadino Everard t’ Serclaes. All’epoca delle contese dinastiche legate all’imperversare della Guerra dei cent’anni, Everard aveva guadagnato la fama guidando i patrioti di Bruxelles nella cacciata dei Fiamminghi e permettendo quindi il ritorno della dinastia Brabante. Fu per questo ricompensato con la nomina a “Schepen”, una sorta di magistrato comunale; carica che ricoprì per cinque mandati. Questa sua fedeltà ai Brabante lo fece scontrare con Sweder di Abcoude, signore di Gaasbeek, che voleva acquistare a basso prezzo alcuni territori del Ducato.
Nel 1388 i sicari del signore di Gaasbeek assalirono Serclaes lungo la strada tra Lennik e Bruxelles, massacrandolo di botte e mozzandogli un piede. Trasportato nella Maison de l’étoile, l’eroe di Bruxelles vi morì dopo alcuni giorni di agonia.
La statua, inaugurata nel 1902, mostra Everard t’ Serclaes morente con a fianco il fedele cane (si dice che si lasciò morire sulla sua tomba); tre bassorilievi raffigurano la liberazione della città, l’entrata trionfale di Giovanna Brabante e la distruzione del castello di Gaasbek per vendicare l’eroe.
Si dice che toccare la statua porti fortuna: questa credenza popolare è nata negli anni bui dell’occupazione tedesca durante la prima guerra mondiale, quando i cittadini di Bruxelles iniziarono ad accarezzare la statua di Everard t’ Serclaes come per affidargli le loro speranze di liberazione. I turisti lo fanno ancora oggi.
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