Ad Alessandria, “Come viaggiare con un salmone” di Umberto Eco

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Un manuale ironico scritto da un alessandrino doc. Umberto Eco è nato “in” Alessandria (non “ad”, qui non si usa) e nei suoi scritti incarna un po’ lo spirito di chi abita in questa città, a cui (si dice) non va bene niente, che si lamenta che nulla succede e poi anche quando qualcosa, in fondo, accade. Gli alessandrini – e quindi Eco – sono però capaci di un’ironia tagliente quasi unica, di un sarcasmo a tratti impercettibile. Fanno sorridere mantenendo un atteggiamento impassibile. Per questo,  il libro aiuta a conoscere Alessandria: vi fa entrare in sintonia con chi incontrerete. Li capirete meglio, questi alessandrini.

Di Eco, ho scelto un volume leggero (mica scema): “Come viaggiare con un salmone”, che è una specie di manuale, appunto, un libro di istruzioni su come comportarsi in situazioni assurde (come parlare degli animali), come diventare qualcosa (Cavaliere di Malta, ad esempio, oppure “popolari”) o come fare qualcos’altro (tipo cestinare un telegramma o smentire una smentita o diventare un indiano). Esilarante “come mangiare in aereo”.  Il mio preferito è “Come non dire esatto”, perché è una battaglia contro gli stereotipi che invadono l’italiano di uso comune. Scrive Eco: “Dire esatto è come ostentare in soggiorno un’enciclopedia che notoriamente viene data in premio solo agli acquirenti di un detersivo”. Insomma, ci sconsiglia di non dire mai esatto? Esatto.

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