Il ponte di Hiền Lương sul fiume Bến Hải, simbolo della divisione del Vietnam

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Uno dei luoghi simbolo della lunga e tormentata storia del Vietnam è sicuramente il ponte di Hiền Lương. Si trova sul fiume Bến Hải, un piccolo corso d’acqua che in meno di cento chilometri scende dalle montagne del Laos verso il Mar Cinese Meridionale correndo a cavallo del 17° parallelo. In realtà questo ponte, a differenza del ben più celebre Glienicker Brucke di Berlino (il ponte delle spie), non è stato teatro di sensazionali scambi o incontri segreti. Ha semplicemente segnato per quasi un quarto di secolo il confine invalicabile tra il Nord comunista ed il Sud filo-occidentale.

Il ponte di Hiền Lương sul fiume Bến Hải, Vietnam

Costruito dai francesi nel 1952, due anni dopo la loro sconfitta e la conseguente divisione del Paese, divenne un posto di frontiera: la metà settentrionale fu dipinta di rosso mentre quella meridionale di giallo; in mezzo una linea bianca tracciata sulle assi di legno. Lungo il fiume Bến Hải fu creata una zona demilitarizzata (DMZ) che si estendeva per 5 chilometri su ogni lato del fiume e che divenne , con l’intervento americano, il fronte caldo del mondo.

In realtà sia il Nord del Vietnam che gli americani, in barba alle definizioni e agli accordi, schierarono nella zona cuscinetto un incredibile quantitativo di uomini e mezzi e vi scaricarono alcuni milioni di tonnellate di bombe. Inevitabile che anche il ponte di Bến Hải venisse colpito: nel 1967, infatti, venne centrato e distrutto dalle bombe americane. È stato ricostruito nel 1996 in un Vietnam ormai unificato e che lo ha trasformato nel 2003 in un monumento. Come tale oggi è attraversabile. La metà nord è stata dipinta di azzurro: alle sue spalle, un mausoleo con un bandierone e uno scalcinato museo sull’ultima guerra dove sono esposti, tra caschi di piloti statunitensi abbattuti e lanciarazzi spalleggiabili, gli enormi megafoni utilizzati dal Ministero della propaganda nordvietnamita per inondare la sponda sud dell’ideologia comunista. La metà meridionale è invece rimasta dipinta di giallo: sulla riva ecco un monumento alle mogli e ai figli dei sudvietnamiti che passarono al nord per unirsi alla causa comunista e che in molti casi non fecero più ritorno a casa.

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