Quando si decide di andare a Kàlymnos, nel Dodecaneso, non bisogna aspettarsi le spiagge spettacolari (e lunghissime) di Kos, nemmeno le calette selvagge di Kàrpathos. Questa è un’isola diversa dalle altre – pure dalle Cicladi -, più autentica e allo stesso tempo internazionale, capace di stupire per l’affetto degli abitanti e per le storie che hanno da raccontare. Non che sia povera di spiagge isolate e dall’acqua cristallina: ci si può tuffare nel perfetto blu del Mar Egeo, lontano dal turismo di massa, immersi in quell’atmosfera che, nel mondo, si gode solo qui. E infatti dall’Australia, dall’America e dall’Europa tornano, ogni anno, per (ri)viverla.

Si arriva comodamente da Kos con il traghetto veloce. Mezz’ora di onde la separano dalla più animata e turistica vicina di casa, dalla quale però è lontana anni luce per modo di vivere e di pensare. Kàlymnos è una delle ultime isole prima della Turchia e questo orgoglio greco si vede tutto: sulle montagne, sulle chiese, sui palazzi si scorge sempre la bandiera bianca e azzurra, ben visibile anche da lontano. In più, è l’isola dei pescatori di spugne e questo è un altro (enorme) motivo d’orgoglio, che ha dato non pochi dolori nel passato. Ma sono racconti che vale la pena di ascoltare: da qui sono partiti per tutto il mondo per insegnare un mestiere pericoloso e affascinante. Le spugne si trovano ancora oggi (andate da Nico alla Papachatzis Sponge Factory, al porto, per conoscerne tipologie e origine).

Una giornata a Kàlymnos inizia sicuramente dall’affitto di un mezzo di trasporto: meglio se si tratta di un quad (non ce ne sono molti, ne ha Drosos di Kalymnos Scooter Rental a Massouri) per girare in sicurezza e godersi la strada. La colazione si fa al porto, a Pothia, nella panetteria della famiglia Makrynakis che inforna da quattro generazioni. Poi si sale verso il monastero di Agios Savvas, che è proprio sopra la città principale; è dedicato al santo patrono dell’isola, che qui ha vissuto ed è stato monaco fino alla morte. Questo è probabilmente il luogo in cui scatterete più foto: siete in un’oasi di silenzio di fronte a una vista panoramica spettacolare.

Il primo bagno fatelo a Melitsahas, una spiaggia che si trova a ovest. Mare fantastico e ricco di pesci. Quando avrete fame, divertitevi ad attraversare un tratto di Egeo per raggiungere un’altra isola: Telendos, che si trova proprio lì di fronte a quindici minuti di navigazione. La barca si prende al porticciolo di Μελιτσάχας (2 euro a testa, 4 con il ritorno). Una volta a Telendos, basta seguire il lungomare sulla destra per trovare le due spiagge più facili da raggiungere – la terza è quella nudista – che sono quasi sempre sgombre. Per i più pigri: si può nuotare anche in quelle subito di fianco al piccolo paesino. Raggiungetelo di nuovo per pranzo: noi abbiamo mangiato molto bene da To Kapsouli (gamberetti di Symi fritti, le polpette di polpo e l’insalata Mermizeli che è tipica di Kàlymnos).

Una volta sbarcati a Kàlymnos, dirigetevi verso nord e il Kastro, che si trova su uno sperone roccioso; subito sotto, quasi sul mare, si trova una chiesetta bianca e blu da cartolina (sarete a Kasteli). Salite fino ad Arginonta per poi tagliare a metà l’isola e puntare verso Vathis, uno dei porticcioli più caratteristici e divertenti. Qui si può fare il bagno dal molo e dagli scogli come se foste in una piscina, con tanto di “trampolino” per i tuffi (i ragazzi greci si lanciano dal tetto di una piccola struttura che lì si affaccia). Questa è l’unica zona verdeggiante di Kàlymnos, dove vengono coltivati agrumi e ortaggi; quindi godetevi una spremuta di frutta fresca Aigaio Pelagos e, se avete tempo, visitate le due basiliche cristiane. A Vathis trovate anche uno dei pochissimi palombari “in attività”, nel senso che vende ancora spugne: si chiama Ilias e ha un negozietto anche di creazioni con le conchiglie.

La giornata può concludersi in due modi: di nuovo al porto di Pothia, per passeggiate fra i (pochi) negozi e i bar e la cena da tou Mania, una taverna dove il pesce è sempre super fresco. Oppure a ovest, davanti a Telendos, alla Aegean Tavern di Mirties. Questo paesino è particolare perché affollato di negozi per arrampicatori. È il climbing l’attività che va per la maggiore a Kàlymnos: c’è addirittura un festival, in autunno, che attira migliaia di sportivi da tutto il mondo.
Mi hai fatto immergere in questo luogo remoto anche se tutto sommato vicino. Molto bello!
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Vicino e affascinante. Grazie!
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